Black hat SEO, SEO negativa e SEO Spam. Cosa sono?

Black hat SEO, SEO negativa e SEO Spam. Cosa sono?

Ben atterrati su questo articolo che parla di black hat SEO, SEO spam e SEO negativa.

Per chi non lo sapesse, nella SEO esistono pratiche e tecniche white hat SEO che cercano di migliorare il contenuto di un sito, la pagina web i suoi testi etc..

Esistono anche tecniche black hat SEO che tentano di imbrogliare i motori di ricerca per far apparire il sito migliore ai loro occhi rispetto a quanto lo sia veramente.

Ed esistono anche strategie e tecniche di SEO chiamate SEO negativa. Queste tecniche invece cercano di penalizzare un sito per farlo scendere nella SERP dei motori di ricerca penalizzandolo. Chiaramente questo si fa generalmente su siti concorrenti.

Tutte queste tecniche black hat SEO, SEO spam o SEO negativa sono eticamente deplorevoli e da evitare. Invece di usare la black hat SEO spam e SEO negativa alcuni “consulenti SEO” o SEO black hat dovrebbero piuttosto pensare a migliorate le loro capacità di posizionamento SEO.

Oggi quindi ci chiediamo: Cosa sono black hat SEO, SEO spam e SEO negativa?

Ecco in sintesi cosa possiamo dirvi di queste tre pratiche di SEO negativa:

Per black hat SEO si intendono tutte quelle pratiche che un professionista SEO mette in campo per sfruttare alcuni comportamenti conosciuti dei motori di ricerca (falle o bug) per migliorare in modo scorretto il posizionamento SEO del sito o della pagina di cui si stanno occupando.Per SEO spam si intendono alcune pratiche di SEO negativa volte a creare contenuti duplicati per danneggiare il sito sorgente del contenuto originale. Oppure a creare una serie di backlink di bassa qualità indirizzati verso un sito preso di mira per abbassarne la SERP.In generale la SEO negativa é qualsiasi pratica che é volta a penalizzare un sito (che non sia possibilmente il nostro) con varie tecniche che gli fanno perdere ranking nei motori di ricerca.

Queste sono le definizioni sintetiche di questi tre termini relativi al posizionamento SEO nei motori di ricerca. Vediamo un po’ più nel dettaglio e con qualche esempio di cosa si tratta.

Black hat SEO
Black hat SEO

Conosciamo queste tecniche SEO scorrette

Il termine Black hat in generale deriva da una consuetudine usata nei film western in cui il cappello nero veniva generalmente indossato dal personaggio malvagio mentre il cappello bianco, white hat, veniva indossato dai buoni o dallo sceriffo.

Chiaramente per white hat SEO si intendono tutte le pratiche eticamente corrette per migliorare il posizionamento SEO di un sito internet sui motori di ricerca.

Nell’informatica black hat si riferisce in generale a un hacker. Qualcuno che sfrutta il software e le sue falle per ottenerne un vantaggio usando un comportamento eticamente scorretto.

Cos’è la SEO negativa?

Se la black hat SEO cerca di sfruttare mezzi scorretti per raggiungere comunque lo scopo di avere un vantaggio rispetto agli altri concorrenti al posizionamento.

La SEO negativa si occupa invece di penalizzare i concorrenti facendoli scendere rispetto per esempio ad un sito, di riferimento, nella SERP. Essa infatti comprende tutte le tecniche che non sono approvate dai motori di ricerca come Google Bing e Yahoo!.

Quindi colui che, per conto di altri, cerca di penalizzare un sito lo farà proprio utilizzando una tecnica palesemente non consentita. Certamente essere troppo sfacciati implicherà farsi notare e quindi innescare meccanismi di contrasto da parte del proprietario del sito target, ma anche da parte dei motori di ricerca. Infatti proprio i motori di ricerca per evitare queste manipolazioni stanno lavorando sui loro algoritmi per l’individuazione di queste tecniche.

Come contrastare la SEO negativa

C’è infatti modo di porre rimedio se siamo stati fatti oggetto di un attacco di SEO negativa o SEO spam. Google prevede la possibilità di comunicargli che noi non siamo coinvolti con alcune pratiche che stanno pregiudicando il nostro dominio e quindi di rivalutare la nostra posizione.

Vi riportiamo un video interessante di MAtt Cuts di Google in cui (in inglese) spiega il loro punto di vista sulla richiesta di eliminazione dei backlink di bassa qualità.

Video di Google:

SEO Spam che cos’è?

Per SEO Spam si intende una tecnica di SEO negativa che agisce sui backlink di un sito.

Gli algoritmi che calcolano la SERP delle pagine tengono conto con una certa influenza dei link provenienti da altri siti. Se l’obiettivo di creare Backlink di qualità, provenienti da domini con buona autorità é quello di far salire una pagina o un dominio. Si può agire anche al contrario e cioè aggiungendo MOLTI link di bassa qualità per affossare il dominio.

Esempio di SEO spam:

Supponiamo di essere i proprietari del dominio https://www.casabella.it (sito di fantasia), siamo mediamente in quinta posizione nella SERP di Google sulle varie parole chiave che potrebbero essere “immobili belli”, “case di lusso”, “la tua casa più bella”. Ci accorgiamo che da un giorno con l’altro il nostro posizionamento sui motori di ricerca cambia velocemente e drasticamente. Ci chiediamo cosa sia successo: un cambiamento nell’algoritmo dei motori? Ho fatto degli aggiornamenti che hanno peggiorato tutto il mio sito?

Generalmente capita che alcuni tipi di attacchi SEO Spam siano riconosciuti da Google Search Console che ci avvisa con un messaggio. Ecco un altro buon motivo per iscriversi e configurarla a dovere.

Controllando il profilo dei backlink su Google Search Console ci accorgiamo di avere qualche centinaio di backlink in più… ottimo, da 27 siamo passati a 358!

Buuzzzz!

Non é solo il numero dei backlink che conta ma soprattutto la qualità. Infatti questi nuovi link hanno qualità pessima, se non provengono da siti che contengono malware o che sono stati bannati.

Ecco qui che un attacco di SEO negativa può vanificare lo sforzo di posizionamento, content marketing etc. portato avanti per anni.

In genere le Black Hat Agency acquistano domini di scarsa qualità e inseriscono link ai siti da penalizzare prendendoli di mira e facendo diminuire la loro SERP.

Consiglio per evitare SEO Spam:

per evitare problemi si SEO Spam simili all’esempio vi consigliamo prima di tutto di iscrivere il vostro sito alla Search Console di Google QUI.

Come secondo suggerimento di controllare il profilo dei backlink almeno mensilmente in modo da capire se ci sono state variazioni importanti nel numero, nella qualità dei link in entrata.

Una definizione di black hat SEO?

Come già accennato nell’introduzione definiamo Black hat SEO tutte quelle pratiche che sono scoraggiate o proibite dai motori di ricerca e che fanno migliorare la SERP di un sito internet.

Rischi della black hat seo

Essendo scoraggiate o proibite dai motori di ricerca, le pratiche black hat SEO contengono grossi rischi per chi le applica. Il cambiamento frenetico degli algoritmi è implicitamente un segnale di grande instabilità e quindi é presagio di un cambiamento che prima o poi determinerà l’essere scoperti. Oppure potrebbe implicare che una o più pratiche black hat SEO siano neutralizzate dal motore di ricerca.

Vi chiediamo, vale la pena impegnarsi ad imparare ed applicare una tecnica SEO scorretta che potrebbe non servire più o annientare il nostro lavoro? Attendiamo i vostri commenti qui sotto!

Con il tempo un sito su cui sono state applicate tecniche di black hat SEO potrà essere penalizzato nella SERP o addirittura cancellato dall’indice dei motori di ricerca.

Quando il controllo del posizionamento della vostra azienda é nelle mani di qualcun’altro, leggi Google, non so se rischiereste di scomparire dalla faccia di Internet!

Eppure un caso di black hat SEO analogo é successo! E pensate un po’ a chi?

Una nota casa automobilistica Tedesca… BMW, si é trovata con il sito ufficiale bannato da Google in quanto aveva fatto uso di black hat SEO (é quasi un caso di doping…). Stavano usando delle doorway pages per migliorare la SERP. Solo dopo scuse ufficiali Google ha riattivato il sito. Pensate che le vostre scuse (da sconosciuto) basteranno? Io non ci proverei, avendo avuto brutte esperienze con Amazon non darei agli Americani neanche il minimo appiglio per potermi bannare.

Vediamo alcune tecniche di Black hat SEO

Riportiamo come riferimento per ulteriori approfondimenti alcune tecniche black hat SEO. Probabilmente ne parleremo più avanti in articoli dedicati ad ogni tecnica e con casi ed esempi ben descritti e documentati.

  • Testo e link dello stesso colore: questa tecnica me la ricordo nel lontano 1996 – 97. Infondo al sito venivano allungate le pagine con le parole chiave o i link premurandosi che le scritte avessero lo stesso fondo (generalmente bianco) del sito.
  • Cloaking: questa tecnica black hat SEO cerca di imbrogliare il motore di ricerca presentando allo spider una pagina diversa da quella che vedono i visitatori. Chiaramente i due contenuti sono diversi.
  • Doorway e gateway: pagine senza contenuto che rimandano a pagine su cui si vuol dirottare il traffico spingendole più in alto nella SERP. Questa è la tecnica black hat SEO usata da BMW come descritto prima. Non hanno alcuna utilità per i navigatori.
  • Spammare link o PBN: con software che creano link automatici o PBN (Private Blog Network) si cerca di aumentare, in maniera non naturale, la SERP di un sito aumentandone la sua popolarità, il numero dei backlink
  • Keyword stuffing: consiste nel farcire i contenuti di un sito con le parole chiave pertinenti per ogni contenuto. In questo modo, aumentandone la frequenza si spera che il motore di ricerca visualizzi la pagina in alto alla SERP.

Black hat SEO un po’ più chiara ora?

Vi ringraziamo per aver letto questo articolo che parla di black hat SEO. Speriamo di aver chiarito alcune differenze tra Black hat SEO, SEO negativa e SEO Spam. Abbiamo cercato di aggiungere qualche dettaglio in più su queste tecniche SEO anche se non è un articolo che ne parla in dettaglio.

Se siete curiosi di andare nel dettaglio di alcune tecniche di cui abbiamo parlato scriveteci o postate un commento qui sotto. Se vi interessa che trattiamo un caso particolare o un esempio di tecnica, postate un commento qui sotto e lo tratteremo molto volentieri.

Con la black hat SEO e la SEO negativa per oggi abbiamo finito.

Commentate, scrivete e fateci sapere che leggete i nostri articoli, questo per noi é il riconoscimento più grande.

Un saluto a tutti i neofiti SEO come me.

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